
Di Vincenzo Mele I A
Progetto “Impastiamo il Futuro” – Giornalismo Riduzione dei divari negli apprendimenti e contrasto alla dispersione scolastica (D.M. 19/2024)
Molti fatti della cronaca che riguardano le aggressioni sulle donne avvenuti in questi mesi mi hanno impressionato per la violenza che aumenta fino a diventare omicidio nei confronti delle ragazze. L’ultimo è avvenuto un mese fa circa a Pozzuoli a pochi passi dal nostro Istituto Lucio Petronio, ancora oggi mi sembra strano passare davanti al belvedere che si trova vicino la chiesa di San Gennaro, dove tutti si fermano a fotografare il panorama e pensare che lì tre ragazzi hanno aggredito con schiaffi, pugni e calci una giovane donna, per giunta già mamma di un bimbo piccolo. L’episodio dell’aggressione a questa giovane ragazza di Bacoli da parte del suo ex compagno, per giunta aiutato anche da due suoi amici, mi ha veramente fatto riflettere. Ci sono troppi episodi di violenze contro le donne picchiate, offese, ferite e anche uccise. Il motivo è sempre la gelosia o perché la ragazza aveva deciso di lasciare il suo fidanzato o marito, in ogni caso per un rifiuto, come la ragazza uccisa in Sicilia, Sara che è stata massacrata dal suo fidanzato durante l’ultimo appuntamento prima di chiudere la storia. Quasi sempre il ragazzo non accetta di essere lasciato, non accetta di non essere ricambiato e il rifiuto da parte della ragazza gli fa scattare una rabbia incontrollabile che diventa un raptus omicida. L’ultimo episodio avvenuto proprio accanto la mia scuola mi ha fatto pensare alle motivazioni che scattano quando un ragazzo incassa un “NO”. Da maschio posso provare a spiegare il tipo di sensazioni che si provano: sensazione di essere rifiutato, imbarazzo davanti agli altri, tristezza con sé stessi e un senso profondo di fallimento. Questi sentimenti portano molto spesso i ragazzi ad alzare le mani sulle ragazze anche senza arrivare ad adatti violenti, ma sono fatti come se fosse una cosa normale che si deve fare e che si è sempre fatta. Se sei fidanzato entri in un codice preciso dove il comportamento della ragazza vale il rispetto che gli altri ti portano, se lei sbaglia tu vieni umiliato dagli altri maschi e anche femmine, ed è questa la prima molla che fa scattare la violenza secondo me. Non sarà facile cambiare questa mentalità ma parlandone sempre in classe a scuola possiamo provare a cambiarla.