La storia del nostro Istituto ci fa guardare al futuro che sogniamo

Progetto “Impastiamo il Futuro” – Giornalismo Riduzione dei divari negli apprendimenti e contrasto alla dispersione scolastica (D.M. 19/2024)

Di: Mariarosaria Russolillo, Lucrezia Giorgia Colimoro, Flavia Cassese, Rebecca Maniscalco, Antonella Scherillo, Nicolò Mora.

La nostra scuola, prima di essere l’istituto professionale alberghiero IPSEOA Lucio Petronio di Pozzuoli, è stata in passato un importante ospedale per la cura della tubercolosi gestito dalla Croce Rossa italiana e da un istituto di suore. Negli anni precedenti alla prima guerra mondiale il complesso era invece “l’asilo della bontà”, ospitava bambini orfani o in condizione disagiata educandoli come in una vera e propria “casa famiglia”. Poi sempre gestito dal convento è stato trasformato in ospedale per militari, con il nome Santa Maria delle Grazie. Adiacente alla nostra scuola dove la strada porta alla località detta “Pisciarelli”, c’era un’altra struttura connessa a questo ospedale dove si curavano i bambini che avevano problemi neurologici che è stata in funzione dai primi anni del 1900 fino agli anni ’80, quando fu sgomberata per motivi di sicurezza connessi alla crisi del bradisismo. Entrando nella nostra scuola e varcando il portone ancora autentico, sia a destra sia a sinistra del corridoio di ingresso si notano in alto sul muro quattro lapidi, esse sono state affisse durante il periodo fascista con le parole di Benito Mussolini che dedicava l’istituto alla cura dei sodati e i simboli riportano anche lo stemma di Vittorio Emanuele III re d’ Italia. Queste lapidi sono un promemoria della storia che ha formato questo luogo e per noi studenti dell’importanza di ricordare il passato per costruire un futuro anche se magari non è ancora ben esplorato.

La nostra scuola infatti, come il nostro percorso di vita, ha ancora tante sorprese per noi. Curando questo articolo abbiamo fatto una perlustrazione della scuola in compagnia dei professori e abbiamo appreso che ci sono anche stanze segrete e piani chiusi al pubblico. Ad esempio il piano sotto il locale dove oggi è situato il nostro “bar didattico” era uno spazio grandissimo dove accanto a queste ampie stanze vi erano in un tempo lontano le camere mortuarie con l’accesso diretto ai giardini che circondano l’intero complesso. Dalla parte a nord dell’edificio, nascosta da fitti alberi, in passato vi era collegato anche un altro blocco di stanze e una cappella ma per vari problemi sono cadute le pareti ed adesso sono due edifici separati. Ad oggi la struttura è diventata il nostro istituto alberghiero che è in tutto simile nella sua pianta organica ma adattata agli studenti, ciò consente di avere molte aule tutte spaziose e piene di luce oltre ad un panorama mozzafiato sui Campi Flegrei e parte del golfo di Napoli. Sui piani alti vi sono le grandi aule per i laboratori di informatica, un grande salone che ci permette di fare esercitazioni turistiche, un front-office per prepararci all’accoglienza turistica, due cucine per partire dalle basi della cucina e formarci verso la carriera culinaria, una sala per prepararci ad accogliere e servire al meglio i clienti del mondo della ristorazione e un bar didattico. Poi ci sono tante aule, due sono anche per i ragazzi disabili con dentro i giochi interattivi, dove con le insegnanti di sostegno ci aiutiamo a vicenda durante le ore di studio. La nostra scuola crea ciò che sarà il nostro mondo del lavoro, dandoci molte conoscenze e anche l’opportunità di seguire tanti progetti extracurricolari anche all’estero, è piena di storia e ciò ci fa guardare con fiducia al nostro futuro come il mare che vediamo dalle nostre aule ogni giorno.

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L’amore per noi oggi, cosa è cambiato nel sentimento cantato da Dante e narrato da Manzoni

Di Antonella Scherillo IA

Progetto “Impastiamo il Futuro” – Giornalismo Riduzione dei divari negli apprendimenti e contrasto alla dispersione scolastica (D.M. 19/2024).

L’amore ai tempi di Dante rappresentava la donna come un essere irraggiungibile, quasi una divinità. Infatti notiamo che nella Divina Commedia quanto sia stato difficile per Dante arrivare a contemplare Beatrice in Paradiso. Invece ai tempi di Alessandro Manzoni molti secoli dopo, troviamo la storia di un sentimento di amore più reale, la donna come essere amato è raggiungibile però è la relazione tra i due innamorati al centro del dramma perché incontrano enormi difficoltà da affrontare per riuscire a stare insieme e sposarsi alla fine. Renzo, ad esempio, deve combattere contro la violenza di don Rodrigo e dei suoi “bravi”, contro i rivoltosi della sommossa a Milano, mentre Lucia deve scappare dalla sua casa e rifugiarsi in un convento, poi si ammalerà di peste e fortunatamente guarirà. Durante il progetto di giornalismo che abbiamo seguito anche con la professoressa di Italiano Maria Esposito abbiamo riflettuto sulle differenze nel concetto di amore nei versi di Dante e nella prosa di Manzoni e cosa è per noi oggi questo sentimento. Sono venute fuori tante riflessioni: la prima è che oggi l’amore è totalmente diverso, siamo abituati a chiamare qualsiasi cosa con questo nome “amore” facendo perdere così il vero significato di questa parola. Amore deriva dal latino “a-mors” senza morte, mentre oggi chiamiamo amore tutti quei rapporti che alla fine uccidono. Chiamiamo amore le relazioni tossiche, dove si viene picchiati, nelle quali si viene manipolati dal partner, dove si viene ricattati. L’amore in realtà dovrebbe suscitare tutto tranne questo. Per me l’amore rappresenta tutto ciò che fa venire il sorriso, sono le persone con cui riesci ad essere te stessa senza paura di essere giudicata. Io ritrovo queste sensazioni e questi sentimenti nella mia relazione e mi sento fortunata. So che forse alla nostra età di quattordici – quindici anni sembrerà affrettato parlare di relazione ma io credo che si possono provare sentimenti veri già da ora e ad ogni età.  L’amore per me rappresenta un posto sicuro dove rifugiarti quando stai male ed è un po’ come il sole dopo una giornata di pioggia. Non è amore ciò che ti causa dolore, lividi, paura ma al contrario deve essere sempre chiaro ad ognuno di noi che, ciò che ti porta il sorriso, ciò che ti rassicura e ti aiuta a credere in te stessa, si chiama Amore.

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La violenza sulle donne al centro delle riflessioni degli studenti

Di M. Rosaria Russolillo IA

Progetto “Impastiamo il Futuro” – Giornalismo Riduzione dei divari negli apprendimenti e contrasto alla dispersione scolastica (D.M. 19/2024)

A Bacoli un uomo e una donna, separati da gennaio, continuano a litigare nonostante ci sia un bambino piccolo. Lei vive altrove col figlio, lui non lontano dalla loro vecchia casa.  Ma il rifiuto è troppo forte da accettare e domenica sera lui, l’ex compagno la invita ad un ultimo incontro per “parlare”. Invece la massacra a pugni e poi tenta anche di gettarla da una balaustra del belvedere di Pozzuoli, adiacente la chiesa di San Gennaro, l’aggressione avviene sotto lo sguardo smarrito del loro piccolo figlio. La scena, come racconteranno i pochi testimoni presenti alle Forze dell’ordine, si è svolta in pochi istanti, la ragazza si trova davanti l’ex compagno che inizia a prenderla a pugni, a calci, la furia è inaudita perché le spacca le ossa del naso e poi la afferra, e solo con la resistenza della donna che è riuscita a reggersi sulla balaustra, la situazione non si è trasformata in una tragedia. L’uomo la lascia sanguinante a terra e va via, la vittima viene portata in ospedale dove le diagnosticheranno lesioni guaribili in 30 giorni. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Pozzuoli, allertati dal 112 individuano l’aggressore e lo arrestano, ora in carcere dovrà rispondere di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Una relazione finita e un piccolo testimone inerme di un papà che ha lasciato parlare più le mani che il cuore, per possesso e gelosia.

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Il cuore solidale del Petronio

La solidarietà ha il profumo dei fiori. Per la prima volta gli alunni dell’Istituto Petronio scendono ufficialmente in piazza per sostenere la ricerca contro il cancro con la vendita delle azalee dell’AIRC, presso la chiesa San Castrese di Quarto. Gli studenti promuovono la vendita delle tradizionali azalee raccogliendo fondi, in occasione della Festa della Mamma. Gli alunni hanno fatto un gesto concreto e fornito informazioni sull’importanza del sostegno all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, unendo impegno civile, sensibilizzazione e partecipazione attiva dell’istituto Alberghiero nel tessuto sociale del territorio, dimostrando come anche la scuola possa fare la differenza.

Giulia Del Monte

Pignata Elisa

Romano Giuseppe

5TB

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Quel “No” che fa scattare la violenza su una donna

Di Vincenzo Mele I A

Progetto “Impastiamo il Futuro” – Giornalismo Riduzione dei divari negli apprendimenti e contrasto alla dispersione scolastica (D.M. 19/2024)

Molti fatti della cronaca che riguardano le aggressioni sulle donne avvenuti in questi mesi mi hanno impressionato per la violenza che aumenta fino a diventare omicidio nei confronti delle ragazze. L’ultimo è avvenuto un mese fa circa a Pozzuoli a pochi passi dal nostro Istituto Lucio Petronio, ancora oggi mi sembra strano passare davanti al belvedere che si trova vicino la chiesa di San Gennaro, dove tutti si fermano a fotografare il panorama e pensare che lì tre ragazzi hanno aggredito con schiaffi, pugni e calci una giovane donna, per giunta già mamma di un bimbo piccolo. L’episodio dell’aggressione a questa giovane ragazza di Bacoli da parte del suo ex compagno, per giunta aiutato anche da due suoi amici, mi ha veramente fatto riflettere. Ci sono troppi episodi di violenze contro le donne picchiate, offese, ferite e anche uccise. Il motivo è sempre la gelosia o perché la ragazza aveva deciso di lasciare il suo fidanzato o marito, in ogni caso per un rifiuto, come la ragazza uccisa in Sicilia, Sara che è stata massacrata dal suo fidanzato durante l’ultimo appuntamento prima di chiudere la storia. Quasi sempre il ragazzo non accetta di essere lasciato, non accetta di non essere ricambiato e il rifiuto da parte della ragazza gli fa scattare una rabbia incontrollabile che diventa un raptus omicida. L’ultimo episodio avvenuto proprio accanto la mia scuola mi ha fatto pensare alle motivazioni che scattano quando un ragazzo incassa un “NO”. Da maschio posso provare a spiegare il tipo di sensazioni che si provano: sensazione di essere rifiutato, imbarazzo davanti agli altri, tristezza con sé stessi e un senso profondo di fallimento. Questi sentimenti portano molto spesso i ragazzi ad alzare le mani sulle ragazze anche senza arrivare ad adatti violenti, ma sono fatti come se fosse una cosa normale che si deve fare e che si è sempre fatta. Se sei fidanzato entri in un codice preciso dove il comportamento della ragazza vale il rispetto che gli altri ti portano, se lei sbaglia tu vieni umiliato dagli altri maschi e anche femmine, ed è questa la prima molla che fa scattare la violenza secondo me. Non sarà facile cambiare questa mentalità ma parlandone sempre in classe a scuola possiamo provare a cambiarla.

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“Campioni di vita”: l’indagine sul bullismo nelle scuole di Napoli, un invito anche per le scuole di Pozzuoli

Di Antonella Scherillo I A

Progetto “Impastiamo il Futuro” – Giornalismo Riduzione dei divari negli apprendimenti e contrasto alla dispersione scolastica (D.M. 19/2024)

L’osservatorio Nazione Bullismo e Disagio Giovanile, con l’aiuto di altre associazioni ha ideato un progetto dal titolo “Accademia dei Giovani”. Il progetto si occupa di informare, sensibilizzare e prevenire il tema del Disagio Giovanile e del Bullismo e per ora in Campania ha aderito il Comune di Napoli con le scuole della città. L’iniziativa si avvale di un comitato scientifico di esperti, che comprende psicologi, avvocati e altri esperti ha stabilito delle linee guida per comunicare e ricavare informazioni nel miglior modo possibile. L’attività di ascolto e supporto per gli studenti si rivolge alle scuole primarie, solo le 5 elementari, e le scuole secondarie di tutta l’Italia. Questo progetto è totalmente gratuito, consiste in 13 lezioni online di grandi campioni dello sport per formare i ragazzi a riconoscere comportamenti di disagio che portano al bullismo e anche a cercare di contrastarlo. I temi che vengono trattati sono il bullismo, il cyberbullismo, i disturbi alimentari e i vari problemi che comporta l’eccesivo uso dei social. Gli studenti che vengono selezionati assisteranno alle lezioni e una volta terminato questo progetto spiegheranno alla loro classe ciò che hanno appreso. Al fine di capire al meglio l’evoluzione del fenomeno del disagio dei giovani sarà realizzata una raccolta di dati su adolescenti tra i 5 e i 19 anni attraverso la distribuzione di questionari. L’iniziativa potrebbe, a mio avviso, essere diffusa e seguita anche negli istituti superiori e negli altri comuni della provincia di Napoli. Spetta ai dirigenti scolastici agli insegnanti e agli amministratori cogliere queste opportunità per cercare di contrastare il fenomeno del bullismo tra le mura delle aule scolastiche che è ben oltre i dati che vengono resi noti.

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Il flair bartending

Di Flavia Cassese IA

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Il lavoro del futuro che fa divertire la gente. Con il professore di Sala Salvatore Nugnes, abbiamo trattato di una delle tecniche più di successo nel settore della ristorazione sala- bar, il flair bartending. È una tecnica che combina la preparazione di cocktail con acrobazie e movimenti coreografici, creando uno spettacolo per il cliente. Il bartender, tenendo in mano due o più bottiglie in una sola mano, attua il “Flair” (che in inglese significa: fiuto, attitudine, inventiva). Eseguire il flair è semplicemente efficienza, che si esprime appunto nel movimento del corpo ed associato ad un pizzico di ispirazione personale. È quel tipo di prova in cui, ad esempio, si preparano i cocktail utilizzando i versaggi multipli o contemporanei di liquori, stravolgendo prese e lanci dei contenitori o bottiglie con movimenti a volte aggraziati o talvolta bizzarri, lanciando o afferrando gli stessi davanti o dietro la schiena, secondo una regia pianificata prima o improvvisata al momento, secondo l’esigenza. È una forma di esibizione che è stata creata in America già 150 anni fa, che aggiunge showman hip e intrattenimento al servizio del bar, spesso utilizzata in contesti come discoteche, eventi e competizioni. E’ stato molto divertente seguire la lezione su questo metodo di unione tra aromi, liquido e ghiaccio, nel miscelare una o più bevande con il ghiaccio per renderla fresca al momento, e mentre si miscela si crea una sorta di spettacolo per attirare l’attenzione delle persone, il barman deve essere padrone delle tecniche di base e della conoscenza di tutti gli ingredienti, poi inizia a fare il giocoliere con il cocktail del cliente, per stabilire una relazione divertita fra i due, non solo “consumare ma emozionare” ci ha detto il professore Nugnes. Questo argomento mi appassiona molto perché mi proietta nel mondo del lavoro che mi piacerebbe fare nel il mio futuro perché mi piace il contatto tra barman e cliente, la conoscenza di tanti ingredienti con reazioni diverse ma soprattutto tecniche di giocoliere che rendono il barman un vero acrobata.

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Terra instabile, comunità consapevole: dibattito e riflessioni sul bradisismo insieme ai nostri studenti

Nel corso degli ultimi mesi, gli eventi legati al bradisismo, che caratterizzano da secoli la nostra terra, hanno suscitato non poche preoccupazioni nei cittadini del comune di Pozzuoli. Una parte di questa popolazione è rappresentata proprio dai nostri studenti, che, seppur turbati dall’evento in sé, sono sempre più disorientati da opinioni e commenti che qualsiasi utente di un canale social può condividere in rete, senza che tali contenuti abbiano un’evidenza scientifica e siano avallati da esperti. Al fine di creare una conoscenza consapevole del fenomeno e di informare dunque in maniera corretta i nostri allievi, l’Istituto Petronio ha deciso di portare il dibattito all’interno della scuola, organizzando un convegno improntato a un confronto aperto tra istituzioni, scienza e scuola. Oggi, 4 aprile, nella sala congressi della sede di Monterusciello, sono intervenuti, insieme al nostro Dirigente Scolastico Dott. Filippo Monaco, personaggi di rilievo nel panorama istituzionale e scientifico: l’Ing. Luigi Manzoni, Sindaco di Pozzuoli, il Dott. Mauro Antonio Di Vito, Direttore dell’Ossevatorio Vesuviano – INGV, il Dott. Gaetano Gigliano, Magistrato sostituto procuratore della Corte dei Conti, Don Luigi Merola, Referente per la legalità nelle scuole italiane, e il Viceprefetto Simonetta Calcaterra. L’incontro è stato moderato dalla giornalista, collaboratrice del Corriere della Sera, Flavia Dolgetto.

        Obiettivo della scuola è, in primis, la necessità di educare i nostri ragazzi di fronte a tale fenomeno. “Educare alla legalità e alla prevenzione”, afferma il Dirigente Filippo Monaco, “significa formare cittadini attivi, responsabili e consapevoli”. È proprio a partire dalla scuola, quindi, che si può innescare tale processo, e ciò è fondamentale per i nostri alunni, che ogni giorno, mediante attività in aula o in laboratorio, tirocini ed esperienze di formazione presso aziende del nostro territorio e viaggi professionalizzati all’estero, acquisiscono quelle competenze che permetteranno loro in futuro di promuovere e divulgare le bellezze, la storia, la cultura e la gastronomia del territorio di Pozzuoli ai numerosi turisti provenienti dall’Italia e dall’estero. Tale processo non potrebbe avvenire senza una corretta informazione e un processo graduale di riflessione e di dialogo con gli esperti e le autorità competenti. L’IPSEOA Petronio oggi ha dimostrato che ciò può avere inizio proprio nella scuola. 

        Ringraziamo il nostro Dirigente e coloro che sono intervenuti per l’opportunità di dialogo e di confronto offerta ai nostri studenti, augurandoci che diventino “portatori di una notizia positiva della nostra città”.     

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Storia e costruzione della memoria: la Biblioteca Viva incontra lo scrittore Erminio De Biase

Perché leggere? Con questa domanda si è aperto il nostro appuntamento mensile “Incontro con l’autore”, organizzato della Biblioteca Viva Lucio Petronio. Leggere, in primo luogo, stimola la fantasia e la creatività, che sono essenziali per trovare soluzioni in qualsiasi momento della nostra vita. Leggere è fondamentale per riflettere su sé stessi. Leggere permette di costruire la storia. È questo il tema su cui docenti e alunni hanno riflettuto e dialogato oggi alla presenza dello scrittore Erminio De Biase, ex docente del nostro Istituto: la storia.

L’incontro, moderato dalle professoresse Carolina Varriale e Giuseppina Giacobbe, ha messo in luce, attraverso la lettura di alcuni estratti dell’opera “Garibaldi, ma quale ‘eroe’! Il vero volto di un falso mito”, l’importanza dei documenti che sono alla base della costruzione della nostra memoria storica. Il mito di Garibaldi, che vive nel nostro quotidiano attraverso sculture che possiamo osservare in diverse città d’Italia e piazze a lui dedicate, viene messo in discussione dal nostro autore attraverso un’accurata ricerca di documenti che testimoniano qualcosa di ben diverso da quanto ognuno di noi ha nel proprio immaginario. A Garibaldi, “condottiero liberatore predestinato alla gloria universale”, sono stati attribuiti valori che vanno al di là di quella che era la sua reale persona, quella di un uomo caratterizzato da un’indole eccessivamente irrequieta, da un carattere irruento e dalla brutalità dei modi. L’opera è incentrata dunque sull’analisi di un mito che, lontano dagli ideali patriottici che hanno caratterizzato il nostro passato, si è a tratti sfatato.

Le riflessioni scaturite dalla lettura degli estratti del libro hanno guidato a un confronto sul fare storia. In primo luogo, i personaggi che hanno una maggiore visibilità nella nostra immagine collettiva sono spesso eroi creati appositamente. Per quale motivo si parla così tanto di Garibaldi e non, ad esempio, dell’ultima regina d’Italia, che visitava i prigionieri napoletani nei campi di concentramento, occupandosi di far recapitare le loro lettere e procurando loro beni di prima necessità, come cibo e coperte?

Secondo spunto di riflessione è stato la frattura fra nord e sud che, nonostante uniti, hanno dato luogo a pregiudizi che, sebbene in gran parte superati, ancora oggi persistono. Nel dibattito avvenuto durante l’incontro, si è sottolineata l’importanza di lavorare sui reciproci preconcetti e sull’essere accoglienti, quello che può essere un passo verso la vera unità d’Italia. Ciò potrebbe condurre all’abbattimento di quelle frontiere che, seppur non presenti nelle carte geografiche, perdurano ancora nella nostra mente.

Il dibattito si è dunque chiuso con una riflessione sulla storia: la storia è la nostra memoria, ci rende consapevoli delle nostre azioni e di tutto ciò che accade intorno a noi. “La storia”, sottolinea Erminio De Biase, “è essenziale per capire il presente”. Ognuno di noi contribuisce a costruire la storia. 

Ringraziamo l’autore Erminio De Biase, per aver dialogato con i nostri studenti, le nostre moderatrici e il nostro studente di 5SC, Francesco, per aver contribuito all’incontro attraverso la lettura degli estratti scelti. Ringraziamo inoltre la 3SC, guidata dal prof. Alberto Buonocore, per aver curato il coffee break.

La Biblioteca Viva Lucio Petronio vi dà appuntamento al prossimo anno con nuovi incontri.  

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Prevenzione e diritti: confronto e dibattito fra studenti ed esperti

Oggi, 11 marzo 2025, al palazzo Migliaresi si è tenuta la manifestazione LGBTQIA+ e prevenzione IST. Durante l’incontro sono intervenuti: Antonello Sannino, presidente dell’Osservatorio LGBTQIA+ Regione Campania, Carlo Oneto, responsabile del gruppo salute Antinoo Arcigay e del progetto HIV Tutor care, Rosario Ferro, referente Piano di prevenzione scuole Asl Napoli2 Nord, Carla Ilenia Caiazzo, Presidente CPO Pozzuoli, l’Assessora Lucia Fortini ed Anna Paparone, Responsabile centro LGBTQIA+, nonché organizzatrice e relatrice.

Fulcro della manifestazione è stato l’importanza della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, con l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi delle scuole partecipanti. È stato possibile effettuare, in via gratuita ed anonima, i test dell’HIV e della sifilide, malattia che si sta diffondendo sempre più fra i giovani.  Gli alunni sono stati inoltre sollecitati ad effettuare il vaccino HPV.

In relazione al tema della discriminazione, i ragazzi delle varie scuole partecipanti, l’IPSEOA Petronio, l’ISIS Tassinari e l’IPIA Bernini, si sono impegnati per esprimere il proprio pensiero con discorsi, cartelloni e sfilate con abiti che rappresentassero la bellezza e l’importanza di essere sé stessi.

Francesca Giordano 4TB

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